giovedì 13 dicembre 2007

Pasta con cavolini di Bruxelles

Un tempo odiavo i cavolini di Bruxelles, poi sono stata in Irlanda e li ho mangiati almeno una volta a settimana per quattro mesi, sono tornata, e mi sono accorta che non potevo più farne a meno! Ora sto cercando di creare assuefazione anche in LittleDrag :)
Ultimamente li cucino sempre con i pelati e li condisco poi con la pasta, devo dire che per me questo piatto è eccezionale!



INGREDIENTI:

cavolini di Bruxelles (3-4 a testa, poi dipende dalla fame…)
pasta corta (tipo conchiglie)
qualche dadino di pancetta
pelati
1 spicchio d’aglio
peperoncino
olio d'oliva
sale

PREPARAZIONE

Sfogliare i cavolini ed eliminare le prime foglie, che di solito sono bruttine. Tagliare ogni cavolino in quattro spicchi. In una padella soffriggere uno spicchio d’aglio, qualche dadino di pancetta e (facoltativamente) mezzo peperoncino con dell’olio d’oliva. Far saltare i cavolini. Dopo pochi minuti aggiungere i pelati, salare e lasciar cuocere per almeno 20 minuti. Togliere dal fuoco quando i cavolini saranno ben cotti. Intanto cuocere la pasta e, una volta pronta, condirla con il sugo ai cavolini. Spolverare con del parmigiano.

mercoledì 7 novembre 2007

Tortino di cioccolato fondente

La sera di Halloween siamo stati invitati a cena da Alessandro e Cristina, e l'uomo di casa ci ha davvero deliziato con i suoi manicaretti. Ci ha preparato un pollo al curry davvero buonissimo (accompagnato da un riso Pilaw altrettanto buono), che prima proverò a cucinare nella nostra ToToKitchen e poi pubblicherò.
Il dolce però lo pubblico subito perchè è una favola!!! Avete presente quei minitortini al cacao con il cuore di cioccolato caldo e fondente? Oddio, mi viene l'acquolina in bocca solo a pensarci...
Io non vado matta per il cioccolato, ma a questo dolce è impossibile resistere!

INGREDIENTI: (per 6 tortini)

200g Cioccolato fondente Valrhona
180g Zucchero
200g Burro
4 Uova
50g Farina
1/2 bustina di lievito

Zucchero a velo
Cacao

Procedimento:

Far sciogliere tutti gli ingredienti a bagnomaria.
Imburrare e infarinare sei stampi individuali di alluminio e versarvi il composto.
Cuocere in forno a 140° per 25 minuti (se precedentemente conservato in frigo/congelatore, aumentare i minuti in base al grado di congelamento del tortino).
Sformare il tortino (consiglio di tirarne fuori uno solo e verificare che non si sieda) e adagiarlo su un piatto piano. Spolverare con zucchero a velo e cacao.
Servire!

Il successo è garantito!

Segnalo che quella sera i tortini erano stati fatti con la farina di kamut ed erano squisiti, quindi credo che si possano fare tentativi anche con altre farine, magari per chi ha delle intolleranze alimentari.

Altra segnalazione: ho visto che la Liz ha pubblicato una ricetta per dei dolcetti simili sul suo sito, quindi se volete dare un'occhiata... :P http://thinkchocolate.iobloggo.com/archive.php?eid=8

domenica 28 ottobre 2007

La Polenta


... eh sì, sta arrivando l'inverno.. Oggi mi sembra proprio una "tipica domenica d'inverno", anche se è appena iniziato l'autunno, e non fa nemmeno tanto freddo. Però l'atmosfera è quella, e allora ci voleva il pranzo adatto, e detto fatto, abbiamo preparato la prima polenta dell'anno.
Sulla polenta io e LittleDrag dibattiamo sempre un po', lui l'ha sempre mangiata piuttosto morbida con il sugo, io più solida, tanto da tagliarla a fette, con la carne, lo spezzatino, il brasato.. e il giorno dopo rigorosamente riscaldata e spalmata con un bel formaggio saporito (quello che faremo domani sera :)
Quindi ogni volta che la preparo, a un certo punto lui comincia a dire: Non è pronta? E io: No, deve cuocere ancora un po'..... alla fine però cedo e ormai mi sono assestata su una via di mezzo, nè troppo morbida nè troppo solida... tanto comunque poi diventa più compatta per il giorno dopo, come piace a me.

Oggi poi ci è venuto in mente quel posticino carino sul Po, dove si mangia la polenta con il pesce gatto, e ci siamo ripromessi di tornarci presto!
Dato che la nordica sono io, la ricetta della polenta è la mia, cioè, in verità della nonna, che è la Regina della Polenta: in inverno, i nonnini se la pappano almeno una volta a settimana!


Polentina per due (così è come la chiama mia nonna, in realtà corrisponde a quattro porzioni abbondanti!)

INGREDIENTI:

1 litro e mezzo d'acqua
300 g farina gialla per polenta (meglio bramata, ma per una polenta più fine e morbida va bene la fioretto)
sale

Versare l'acqua in una pentola con una manciata di sale. Mettere sul fuoco finchè il sale non si è sciolto e poi togliere dal fuoco (l'acqua non deve bollire, altrimenti si formano i grumi!). Versare la farina poco alla volta, a pugnetti, e intanto mescolare con un cucchiaio di legno. A questo punto rimettere sul fuoco (non troppo alto) e continuare a mescolare finchè la polenta non inizia a solidificarsi. Da quel momento calcolare mezz'ora circa per una polenta più solida, 15-20 minuti per una più morbida. Finchè non togliete la pentola dal fuoco continuate a mescolare, in modo che non si formino grumi.
Una volta pronta, rovesciatela su un tagliere o su un grosso piatto, sistematela con una spatola (o con il cucchiaio di legno) bagnata e aspettate che si "assesti un po'". Una volta versata, se si forma un buchino sulla superficie vuol dire che il punto di cottura è perfetto.

Purtroppo noi non abbiamo quel bel tagliere con il filo per tagliare la polenta che hanno i nonni... ma provvederemo al più presto!

BUON INVERNO A TUTTI!!!

mercoledì 17 ottobre 2007

Parmigianina di zucchine

Questa ricetta è per la mia sorellina, che ultimamente ha molto apprezzato il piatto e ovviamente vuole riprodurlo. Poi come al solito verrà meglio a lei che a me, uff, ma perchè le ho insegnato a cucinare??? :P

INGREDIENTI (per 3/4 persone):

zucchine (tagliate a fettine devono riempire un piatto fondo)
salsa di pomodoro (noi usiamo i pelati)
3 uova
sale
mozzarella (un paio)
parmigiano (tanto!)

Dunque, prima di tutto vanno tagliate le zucchine a fettine sottili nel senso della lunghezza. Le fettine devono avere entrambi i lati liberi dalla buccia.
Sbattere le uova con un po' di sale, intingere le zucchine e poi farle friggere in olio bollente abbondante.
Per regolarsi sulla quantità delle zucchine, le fettine, ammucchiate, devono riempire un piatto fondo. Noi comunque usiamo una teglietta non molto grande, perchè anche se abbiamo appetito siamo pur sempre solo in due, e poi perchè questa è una ParmigianINA :)

Nel frattempo, cuocere i pelati (noi di solito ne usiamo un vasetto/un vasetto e mezzo) con un soffritto di scalogno o cipolla, aggiungere sale e basilico.
Tagliare a pezzetti la mozzarella, e grattuggiare un bel po' di parmigiano.

Bene, siamo pronti per fare gli strati nella teglia.
Distribuire un po' di salsa sul fondo della teglia e poi cominciare con il primo strato: zucchine (distribuite vicine, ma non sovrapposte). Secondo strato: salsa di pomodoro. Terzo strato: mozzarella. Quarto strato: parmigiano (una bella spolverata!!). Si ricomincia con le zucchine, e così via. Con le dosi indicate dovrebbero venire tre strati.
Alla fine mettere un bel po' di parmigiano così si forma la crosticina!

Mettere in forno per mezz'oretta circa a 200° e poi servire. Questo piatto non ci ha mai deluso, è una garanzia di bontà!

sabato 6 ottobre 2007

Nebbia in Valle Po (il cibo è sempre una gran consolazione...)

Questo periodo è piuttosto incasinato, in più siamo superpresi dal lavoro, e poi LittleDrag ha iniziato a prendere lezioni di golf (ah ah), io mi sono iscritta a un corso di arabo... chi con risultati pegg... ehm, migliori per ora non si sa.. vedremo :)

Però volevo lasciare comunque un "ricordo" di una gita che abbiamo fatto un paio di settimane fa in una zona piuttosto sconosciuta a entrambi, la Valle Po, in provincia di Cuneo, a pochi chilometri dal Monviso e dal Pian del Re, dove si trova la sorgente del Po. Ci siamo ripromessi di tornarci in primavera perchè il tempo non è stato dalla nostra e quindi ci siamo persi buona parte del panorama, che con un bel cielo blu e limpido (in pratica: NO nebbia!!) dev'essere davvero spettacolare. Abbiamo dormito a Barge, in un b&b davvero carino (Il bosco delle terrecotte): è economico e sono molto gentili e ospitali, ci hanno offerto vino e caldarroste appena arrivati, e ci siamo fatti davvero delle belle chiacchierate! LittleDrag si è anche calato nel ruolo di Maestro e ha dato lezioni su come conservare le castagne fino a Pasqua :)
Abbiamo fatto un giro a Saluzzo, cittadina lì vicino che ci è piaciuta moltissimo, una passeggiata fra i monti (peccato che avevano chiuso alle auto la strada per raggiungere Pian dei Re perchè pochi giorni prima aveva NEVICATO...!!! Abbiamo provato ad avventurarci a piedi ma il tempaccio ha avuto il sopravvento su di noi...) che ci ha fruttato un bel pezzo di toma d'alpeggio comprata da una signora del luogo (che non so come abbiamo fatto a individuare visto che lei e il suo banchetto erano totalmente avvolti nella nebbia!!), e una fortunata visita alla Festa del Pane di Savigliano, altro paese della zona. Qui ci siamo proprio sbizzarriti!!! Quando ho visto il banchetto dell'Irlanda non ho capito più niente, non potevo credere ai miei occhi! Allora ho comprato una pagnotta di Irish Soda Bread (triplo slurp!), poi pane con le noci, alla segale, pane sardo, per non parlare degli assaggini, e dei 4-5 tranci di focaccia ligure che ci siamo pappati... alla fine sono riuscita a prendere pure dei dolcetti ungheresi per concludere in dolcezza :P

Insomma, come al solito la gita si è trasformata in tour gastronomico, in parte :) Comunque abbiamo scoperto davvero un piccolo angolo di paradiso, non troppo distante da Milano, ideale per chi è in cerca di un po' di pace e relax! Quasi quasi già prenoto per il nostro ritorno in primavera :)


giovedì 20 settembre 2007

Sfida dei libri non letti

Dato che LittleDrag si è iscritto a una sfida "di corsa", per non essere da meno, aderisco anch'io a una sfida, la Sfida dei libri non letti :)






Ecco i punti chiave della sfida:


"Ripropongo pari passo la Sfida dei libri non letti. Si tratta di quegli autori che avreste sempre voluto leggere, senza mai riuscirci, vuoi perché intimiditi, o privi del tempo necessario, o anche semplicemente troppo impegnati dai libri dei vostri autori preferiti. Bene, se credete sia giunto il momento di affrontare questa sfida, aderite! Le regole sono queste:


1. La sfida avrà luogo da Settembre a Febbraio (inclusi, per un totale di 6 mesi)
2. Dovete scegliere 6 libri, tutti di autori che non avete mai letto prima (per chi è veloce, ovviamente si possono leggere anche più di sei libri!)
3. I sei libri non devono essere necessariamente di sei autori diversi. Potete scegliere anche solo uno o due autori che non conoscete e leggere più di un libro per ognuno di questi.
4. I libri possono essere romanzi, saggi, fantasy, thriller, horror, graphic novels, testi teatrali, raccolte di racconti o racconti lunghi, insomma possono appartenere a qualsiasi genere."


Ed ecco la lista dei libri che ho scelto, di autori che non ho mai letto:


- Ragionevoli dubbi di Gianrico Carofiglio
- Dance dance dance di Murakami Haruki (CAMBIATO CON A sud del confine, a ovest del sole, sempre di Murakami)
- Parti in fretta e non tornare di Fred Vargas
- Molto forte, incredibilmente vicino di Foer
- Trilogia della città di K di Agota Kristof
- Il profumo di Patrick Süskind (lo devo leggere da una vita!!!)


Riserve:
- Ada o ardore di Vladimir Nabokov
- Solo pane di Judi Hendricks (nonostante il blog di cucina non ho mai letto un libro che tratti di cibo... devo assolutamente rimediare!)


..... ce la posso fare!!!!!!

martedì 18 settembre 2007

Pasta con Radicchio e Patate

In questi giorni ho proprio voglia di radicchio, quindi ho deciso di inserire una delle mie ricette preferite con questo ortaggio. A me il radicchio piace solo cotto, stufato, grigliato, …. ma non in insalata! Avete visto che esiste qualcosa che non mi piace??? :)

INGREDIENTI:

pasta (tipo maccheroni) (ma anche le rotelle ci stanno che è una meraviglia!)
patate (1 patata media a testa)
radicchio (un cespo per 2/3 persone)
1 scalogno
vino bianco
olio, sale e pepe


Sbucciare le patate, lavarle e tagliarle a cubetti. Mettere sul fuoco una pentola con dell’acqua in cui vanno immerse le patate (subito, non quando l’acqua bolle).
Tagliare il radicchio a striscioline, lavarlo e asciugarlo. In una padella soffriggere lo scalogno con dell'olio e in seguito aggiungere il radicchio. Bagnare con un goccio di vino bianco e farlo appassire per qualche minuto, salare e pepare.
Quando l’acqua ha raggiunto il punto di ebollizione, buttare la pasta. Una volta cotta, scolare pasta e patate e versarle nella padella con il radicchio. Saltare la pasta a fiamma vivace per qualche minuto, girando di frequente. Servire bollente, e aggiungere eventualmente un goccio d’olio fuori dal fuoco.

Variante: si può usare della pancetta, saltandola in padella con olio e scalogno prima di aggiungere il radicchio. La ricetta così è più saporita, ma un pochino più pesante!

Suggerimento: secondo me questa ricetta è più sfiziosa se si usa della pasta integrale, o di farro, o di kamut. Il sapore un po’ “amarognolo” di questi tipi di pasta si sposa bene con quello del radicchio! Provare per credere! :)

mercoledì 5 settembre 2007

Sushi.... un'invenzione pugliese!!

Chi ha detto che i primi a mangiare pesce crudo sono stati i giapponesi?? La tradizione pugliese di mangiare pesce crudo è secolare.... e chi di voi ha origini pugliesi o conosce qualcuno sa che non è difficile imbattersi in buongustai che in un batter d'occhio risucchiano nelle loro fauci ad esempio i famosi "cannolicchi".

Ma veniamo al dunque.... inauguriamo il nostro angolo delle recensioni dei ristoranti e locali affini che ci hanno impressionato.
Cercheremo di dare la nostra valutazione da amanti della cucina ma senza tecnicismi (non ne saremmo neanche in grado).

Il ristorante che abbiamo apprezzatto tantissimo durante queste vacanze è situato in un paesino, Botrugno, nel cuore del Salento, a circa 10 minuti da Maglie e circa una ventina da Otranto.

Visualizzazione ingrandita della mappa

Come lo abbiamo scoperto? Visti i 1150 km che abbiamo dovuto percorrere da Milano per arrivare in Salento la radio si rivela sempre una buona compagnia, e avendo viaggiato di sabato, una delle trasmissioni che preferiamo è "Il Gastronauta" su Radio24, che ovviamente tratta di temi cultural-gastronomici. A un certo punto nella trasmissione di quel sabato il conduttore (il mitico Paolini) chiama i suoi 007 inviati nella penisola per indicare ognuno tre posti meritevoli di menzione.... uno di questi era inviato nel Salento.
"Guarda il caso!" ci siamo detti.... e abbiamo memorizzato il nome del ristorante (a dire il vero abbiamo capito solo Locanda.. il resto lo hanno fatto i tre euri..e dico tre.. spesi per chiamare 892424 e recuperare nome e numero di telefono).

Il nome del ristorante è LA LOCANDA DEI CAMINI ed è situato nella via principale del paese. Non è difficile parcheggiare nelle vicinanze neanche nella settimana di ferragosto quindi per questo non si hanno problemi.
Visto il periodo non è consigliabile, ma obbligatorio, prenotare, a meno che non si voglia mangiare all'ora "pugliese" che è intorno alle 23 :)

Entrando si accede a una delle sale che immagino in inverno sia piena di clienti, ma essendo estate, la clientela si sposta in un bel giardino, molto curato, all'esterno.
La prima cosa che si nota è che in un angolo del giardino c'è uno spazio particolare.... un piccolo gazebo rialzato in muratura (come un piccolo tempio) in cui la privacy è garantita grazie a delle tende orientaleggianti azzurre con al centro un tavolo per 4/6 persone e che credo proprio vada esplicitamente prenotato. Nelle nostre due visite è sempre stato occupato da coppie (assicuriamo che si fa un figurone con la propria compagna) più o meno segrete non si sa.

Ma veniamo al sodo. La prima volta che ci siamo andati siamo stati ben accolti dai camerieri che ci hanno fatto accomodare. In un batter d'occhio siamo stati circondati da dei carrellini in cui faceva bella mostra di sè il pesce destinato a deliziare le papille gustative degli avventori.... aragoste di gallipoli vive, gamberi rossi, scorfani, saraghi... ogni ben di Dio... e ovviamente tutto freschissimo. Abbiamo abbozzato una lettura del menu ma il cameriere ci ha letteralmente storditi elencando tutti i primi e secondi che potevano essere realizzati con il pesce che era in bella mostra sui carrelli.... la nostra resistenza è stata vana.... e abbiamo scelto (o meglio ha scelto) in un nanosecondo il nostro menu della serata..... bavette allo scorfano e linguine ai gamberi rossi come primi, sarago alla griglia e fritto misto come secondi. Un po' sconcertati siamo rimasti in attesa della nostra cena..... e a conti fatti dobbiamo ammettere che è stato un successone.
I piatti erano molto semplici e cucinati benissimo (il pesce fresco deve cuocere il meno possibile)... e va da sè che ci siamo letteralmente "leccati i baffi".
Lo scorfano è un pesce molto delicato e l'abbinamento con i pomodorini e la pasta è una delizia per il palato. Anche le linguine con i gamberi erano molto invitanti.... e Tolletta ha apprezzato molto.
Il vino che abbiamo scelto, naturalmente locale, è stato un rosè che si chiama Myere (parola dialettale salentina che vuol dire vino) ma purtroppo non ricordo la cantina.
Abbiamo finito con un dolcetto... caffè e ammazzacaffè. Da sottolineare che la cena è stata accompagnata dal pane fatto in casa con le verdure fresche.. in particolare buonissimo quello con le melanzane.
Le sorprese della serata non sono finite qua... a un certo punto al tavolo vicino al nostro arriva quello che poi abbiamo scoperto essere il titolare, spingendo un carrellino......meraviglia delle meraviglie.... con un affilatissimo coltello di ceramica preparava del pesce crudo per i clienti che, diversamente da noi, conoscevano questa usanza e questa passione del titolare che, abbiamo poi scoperto, ormai è quasi una condanna visto che tutti richiedono le sue prestazioni.

Ormai sazi abbiamo subito capito che dovevamo ritornarci..... ma prima di raccontarvi la seconda "puntata" vi dico quale è stata la nostra spesa.
Non faccio paragoni o raffronti con una potenziale cena simile a Milano.... non è il caso.. ma in totale abbiamo speso 80 euro. Voi direte non pochi..... vero... ma per quantità, qualità e cortesia vi assicuriamo che sono pochi.. mettendoci anche il dolce finale.

La seconda volta siamo arrivati preparati..... e subito, dopo aver effettuato la scelta del pesce per la serata che consisteva ancora in un sarago con cui fare le linguine, un trancio di pesce spada (pescato nelle acque locali e di piccola stazza) da fare alla gallipolina (una spolverata di pan grattato e in forno per 3 o 4 minuti) e... finalmente per Tolletta la possibilità di assaggiare le bavette in crosta (piatto citato durante la trasmissione radiofonica che consiste in spaghetti ai frutti di mare fatti cuocere in una terrina di terracotta ricorperta da uno strato di pasta da pizza e poi passato al forno) abbiamo chiesto il pesce crudo.

Siamo stati particolarmente fortunati, perchè bottino della giornata di pesca era stata una razza di tonno, molto piccolo per dimensioni, dalla carne scurissima, quasi nera.
Abbiamo iniziato con l'assaggiare questo tonnetto con delle cipolle di tropea tagliate finissime (ovviamente a mano con il mirabolante coltello di ceramica), siamo passati a dei gamberi rossi, ai gamberetti bianchi e pesce spada accompagnati da zenzero fresco e tartufo.... ho ancora in bocca quei sapori meravigliosi....aaaahhhh.... altro che sushi!!!!

Anche questa volta abbiamo accompagnato il tutto con un vino locale e finito con il caffè.. rinunciando al dolce...... mai strafare :)

Eravamo già pronti alla batosta.... ma alla fine abbiamo speso ancor meno della prima volta.... 78 euro.

Che dire? Più che soddisfatti.... infatti abbiamo pubblicizzato il ristorante ai nostri amici dell'agriturismo e in particolare ai nostri amichetti di Pistoia... che sembra abbiano apprezzato il consiglio e tornati soddisfatti dalla loro spedizione gastronomica.

Una cosa che ci tengo a sottolineare è l'onestà del titolare ma anche dei camerieri.... frutto della passione che ci mettono in quello che fanno: alla richiesta di poter mangiare ricci (i pugliesi ne sono particolarmente golosi) al cliente è stato risposto che quello non è il periodo giusto.. qualcuno li vende.. ma sono quasi del tutto vuoti..... e non bisogna scontentare il cliente... periodo giusto è maggio/giugno..... in cui i ricci sono pieni e buoni..... tenete a mente amici.. e se volete prenotate con noi il volo per andarci la prossima estate :)

Spero che chi capiti da quelli parti raccolga i nostri consigli e soprattutto ci faccia sapere come è andata.

Un saluto dai vostri "gastronauti" (è una fase che usa sempre il buon Paolini)!!

martedì 4 settembre 2007

Estate 2007

Eccoci qua, di nuovo nella Big City. Purtroppo. Quest'anno abbiamo scoperto (beh scoperto, visto il numero di persone che affollava le spiagge direi che in MOLTI hanno scoperto...) il Salento. Mare e paesaggi da favola, clima fantastico (beato venticello.....) e ovviamente buona cucina. Segnalo la masseria dove abbiamo dormito e dove ci hanno deliziato con le loro prelibatezze perchè merita davvero di essere citata: si chiama Masseria Sant'Angelo ed è a Corigliano d'Otranto.
Viste le folle che occupavano spiagge, strade e località di mare, la masseria si è rivelata davvero un piccolo angolo di paradiso, un'oasi di pace direi. La mattina ci davamo la carica con delle marmellate strepitose (quella di fichi era da urlo.... ma anche quella di mandaranci!!) e formaggi e ricotta di capra. LittleDrag si pappava anche un piatto di pomodorini conditi ogni mattina.... eh beh.... doveva accertarsi che l'olio fosse buono.... non poteva certo tirarsi indietro!
Ogni tanto la sera organizzavano delle cene e così si mangiava tutti insieme in allegria :) Si iniziava sempre con un "aperitivo" a base di pittule (frittelline) e vino rosso e poi a seguire tanta tanta verdura, melanzane e pomodori cucinati in tutti i modi, zucche e zucchine, polpette, tanti tanti fichi... e per concludere la serata grandi e piccini si armavano di tamburelli e suonavano la pizzica!

Una sera siamo andati alla Festa della Municeddha (come sono brava, ho imparato anche il dialetto) a Cannole che a quanto pare è superfamosa, c'erano addirittura quelli di Zelig! Devo dire che è stato bello guardare LittleDrag mangiarsi chili e chili di lumachine.... dato che io proprio non riesco a mangiarle :( Va beh, ho mangiucchiato altro, come ad esempio i pezzetti di carne di cavallo, un must in Salento.

E con un'assuefazione di entrambi al caffettino IN ghiaccio (magari con una goccia di latte di mandorla!) la vacanza è finita..... e siamo partiti per altre mete.
Posto un paio di foto:

Sì sì, quello in alto a sinistra è proprio LittleDrag! :)



Dal Salento ci siamo diretti nella verde Irpinia, a casa di LittleDrag. Quella settimana lui ha lavorato, e allora io ho seguito un corso accelerato tenuto da MammaDrag: "Tutto quel che c'è da sapere prima di potersi trasferire definitivamente in campagna". Ovviamente sono arrivata solo alla prima lezione dato il poco tempo a disposizione, ma devo dire che sono soddisfatta visto che ho dato il mio contributo nella preparazione di salsa e pelati e ho fatto anche una collana di peperoncini :)
Ho preso anche lezioni su come preparare le melenzane (sott'olio, con il sugo, con la pasta, arrostite, .......) e per una a cui le melenzane non sono mai piaciute particolarmente.... ma ora mi sono definitivamente ricreduta. I love melanzane!

Poi LittleDrag è tornato definitivamente al lavoro, mentre io sono partita per l'Isola d'Elba con la mia amica Cò (quella della pasta con le telline!) e la mia sorellina. E' stata una vacanza divertentissima (sono stata eletta ufficialmente Pagliaccio della Vacanza... che onore!) che merita una foto ricordo :)


E ora siamo tornati alla cruda realtà, in questa triste città :( meno male che MammaDrag ci ha riempito di cose buone per l'inverno, e che le giornate uggiose fanno venir voglia di sfornare muffin e crostate a me e di sperimentare nuovi piatti a LittleDrag (che infatti stamattina in edicola ha comprato La Cucina Italiana!).

Alla prossima ricetta!!!

giovedì 9 agosto 2007

sabato 4 agosto 2007

Tortilla de Patatas

Anche questa ricetta proviene dall'ormai mitica Maria Josè, la mia "mamma" granadina. La prepariamo abbastanza spesso, anche perchè MammaDrag ci rifornisce abitualmente delle patate dell'orticello.

INGREDIENTI:

3 patate grandi
1 cipolla grande
mezzo peperone verde (facoltativo)
4 uova
olio
sale

Pelare le patate e tagliarle a fettine. Fare lo stesso con la cipolla (ed eventualmente lavare il mezzo peperone, eliminare i semini e tagliarlo a striscioline). Mettere tutto a cuocere in una padella con olio ABBONDANTE. Aggiungere un po' di sale. Quando le patate sono cotte scolare il tutto per eliminare l'olio.
A parte sbattere le uova e immergervi poi il resto degli ingredienti (le patate ecc.). Lasciarli lì per qualche minuto e poi mettere tutto in padella. Schiacciare bene con una forchetta per amalgamare tutti gli ingredienti e cuocere come una frittata, entrambi i lati.
Una volta pronta, mettere la tortilla su un piatto con della carta assorbente e poi servire.
A me piace molto di più fredda, anche il giorno dopo, appena tolta dal frigo. Magari insieme a una bella tazza di gazpacho fresco.

lunedì 30 luglio 2007

Torta di Pere e Cioccolato

La torta di pere e cioccolato è una delle torte più buone in assoluto. Per tanto tempo ho cercato una ricetta valida, e forse forse l'ho trovata. La base proviene da un libro bellissimo trovato a casa di amici, più qualche piccola rielaborazione della sottoscritta.



INGREDIENTI:

Per la pasta frolla:
300 gr farina
2 tuorli
1 uovo intero
150 gr burro
100 gr zucchero
un pizzico di sale
1/2 bustina di lievito

Per la farcitura:
5 cucchiai di farina
5 cucchiai di zucchero
5 cucchiai di olio
1 cucchiaio di cacao amaro
1 cucchiaino di lievito
3 uova
3 pere
un pizzico di sale

Per la copertura:
200 gr cioccolato fondente
3 cucchiai di latte


PREPARAZIONE:

Mettere la farina a fontana sul tavolo, unire il burro (io lo uso freddo) a pezzetti e tutti gli altri ingredienti. Lavorare fino a formare un impasto morbido e liscio (meno si lavora la frolla con le mani e meglio è! [parole della saggia Liz]). Formare un panetto, avvolgerlo nella pellicola trasparente e metterlo in frigo per 30 minuti.
Ho fatto vari esperimenti con la frolla e devo dire che questa è una delle ricette migliori. Con questi ingredienti la frolla è davvero morbida e friabile, mai dura (anni fa sono riuscita a preparare delle crostate che, se lanciate per sbaglio addosso a qualcuno, avrebbero potuto stenderlo all'istante :( però ora sono migliorata, giuro!)

Per la farcitura, setacciare farina, lievito e cacao e aggiungere poco a poco tutti gli altri ingredienti, escluse le pere.
Una volta pronta la frolla, stenderla nella teglia facendo attenzione a creare dei bordi piuttosto alti. Versare il composto e sopra posizionare le pere a fettine. Se le pere sono belle mature bene, altrimenti io consiglio di sbollentarle in un po' d'acqua e zucchero, perchè a me una volta sono rimaste proprio durette e invece devono sciogliersi in bocca.

A questo punto infornare a 150° per 30 minuti. Una volta cotta, togliere la torta dal forno e farla raffreddare. Quindi sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria con il latte e, con la crema ottenuta, ricoprire il dolce.
Mettere la torta in frigo per un'oretta e servire.... magari con una bella spruzzata di panna montata!

venerdì 27 luglio 2007

MERINGHETTA (variante della VIENNETTA)

Dato che è estate potrebbe tornare utile la ricetta di questo dolce freddo. In pratica il risultato è una sorta di Viennetta, ma che somiglia anche alla classica Meringata.

La ricetta proviene dalla Barbarina, ma ormai la preparo spesso anch'io.

INGREDIENTI:

250 ml panna da montare
1 cucchiaio di zucchero
barretta di cioccolato al latte o fondente, a seconda dei gusti (meglio al latte secondo me)
125 gr meringhette

Montare la panna. Ecco, sembra semplice, montare la panna, si prende la frusta e si monta la panna..... e allora perchè almeno la metà delle volte non si monta o si smonta??? Su questo argomento bisognerebbe organizzare una convention con i massimi vertici della cucina internazionale, ma va beh, mi limito a riportare delle dritte trovate a suo tempo sul web, e che di solito funzionano:

1) Meglio usare la panna fresca. Non tutte quelle a lunga conservazione "funzionano"! (maledette!!!)
2) Fondamentale: la panna deve essere FREDDA
3) Mettere anche gli attrezzi che usate per montare la panna (frusta e contenitore) in frigo o in freezer per qualche minuto prima di usarli. Il contenitore meglio se in vetro o acciaio.
4) Aggiungere lo zucchero da subito.

IN BOCCA AL LUPO!!!!!!!!

Ridurre a pezzetti le meringhe e il cioccolato. Unire tutti gli ingredienti, amalgamarli un po' e mettere il composto in uno stampino, io di solito uso quello per i plumcake, ma vanno benissimo anche i contenitori di alluminio che hanno quella forma.
Conviene usare della pellicola trasparente come se fosse carta da forno, così, una volta pronto, sarà più semplice togliere/staccare il dolce dal contenitore.
Mettere in frigo almeno per una notte e servire fredda. Ultimamente, per chi gradisce, aggiungo qualche goccia di cioccolato fuso nel piatto, tanto per non farsi mancare nulla :)
L'unica difficoltà in questa ricetta è montare bene la panna; a parte questo è davvero semplice e veloce da preparare, ma vi farà fare comunque un figurone!!

venerdì 20 luglio 2007

MiniTorta

In questo periodo gli amici buongustai sono particolarmente attivi... e poi dicono che in estate si mangia meno... mah
L'amica Niki mi ha mandato la ricetta di una torta mini che hanno inventato lei e il suo boyfriend. Mini perchè va messa in una teglia piccolina, e perchè loro la cuociono nel fornetto. Potrebbe essere un'idea per chi vive solo :) Assicurano che è davvero soffice e buona!

INGREDIENTI:

- un vasetto di yogurt (va bene qualsiasi gusto)
- 50 grammi di burro (o 1/2 bicchiere di olio di semi)
- 100 grammi di zucchero di canna
- 2 uova
- 120 gr di farina
- 1/2 bustina di lievito
- cannella
- 1 mela e mezza tagliata a cubetti + alcune fettine per la guarnizione finale
- zucchero a velo

La preparazione è molto semplice: si lavorano le uova con lo zucchero, si aggiungono il burro fuso e raffreddato, lo yogurt, la mela tagliata a cubetti, un pizzico di cannella, la farina poco alla volta, il lievito e dopo aver versato l'impasto nella teglietta si guarnisce con le fettine di mele. Una volta sfornata, una bella spolverata finale di zucchero a velo.

Cottura: 180° per 30-40 minuti

martedì 17 luglio 2007

Tiramisù alla Nutella

Finalmente è arrivata la famosa ricetta del Tiramisù alla Nutella della Barbarina. Questa è davvero una sua specialità, mia sorella potrebbe lanciarsi da un aereo col paracadute pur di averne una fetta, quando ne parla le vengono gli occhi a cuore.. :) Comunque, è davvero buono. Riporto la ricetta:

INGREDIENTI:
per la crema al mascarpone:
- 80g di zucchero
- 4 uova
- 500g di mascarpone OPTIMUS (con qualsiasi altro tipo di mascarpone la
crema non verrà MAI così buona come con l'optimus)

1 barattolo di NUTELLA
1 confezione di pavesini (poi ognuno ne usa quanti meglio crede)
cacao amaro


PREPARAZIONE:

Dividere i tuorli dagli albumi; montare a neve gli albumi, che devono venire belli densi. Unire ai tuorli lo zucchero e sbattere il tutto con il frullatore elettrico, si devono emulsionare. A questa emulsione unire il mascarpone usando una forchetta, bisogna essere molto delicati nell'incorporare il mascarpone, non va assolutamente usato il frullatore e neanche la frusta perchè il mascarpone, sembrerà strano, ma si comporta come la maionese, se lo strapazzi si smonta, diventa molliccio. Una volta che il composto è diventato perfettamente omogeneo, incorporare gli albumi montati a neve, sempre usando la forchetta e con la stessa delicatezza. Alla fine la crema deve sembrare quasi una mousse, piena di bollicine, gonfia.
Mettere il vasetto di nutella a bagnomaria, prendere un piatto fondo, riempirlo di latte tiepido e scioglierci dentro un po' di nutella in modo che il latte si colori di marrone.

La sequenza per la preparazione del Tiramisù è questa:
- strato di pavesini inzuppati nel latte alla nutella
- strato di nutella (vanno ricoperti tutti i pavesini, ma in maniera leggera, senza esagerare, altrimenti diventa nauseabondo, e se lo dico io vi potete fidare [N.d.R. La Barbarina è davvero poco golosa... poco....])
- strato di crema al mascarpone
Si possono fare quanti strati si vogliono (io di solito ne faccio 3, ma si sa che io sono esagerata [N.d.R. l'avevo detto che era golosa!!!!!]) e sull'ultimo, dopo la crema, spolverare il cacao amaro.
Molti aspettano il momento di servire il dolce per mettere il cacao, ma
a me piace che diventi tutt'uno con la crema, anche perchè se si mette appena prima di servirlo, capita che mentre mangi, se aspiri, il
cacao ti va in gola e ti da quella sensazione di soffocamento, vi è mai
successo??? [N.d.R. Barbara a me sì, sono assolutamente d'accordo con te!!!!].
Poi metterlo in frigo e il giorno dopo è fantastico. Nelle
ricette classiche dicono che dopo 4 ore di frigo il tiramisù è pronto,
però lasciandolo una notte intera i pavesini si inzuppano per bene e il
risultato è fantastico, più che tiramisù questo è un resuscitamitu!!!!

Per questa ricetta vale la pena creare l'etichetta "peccati di gola estremi"... :D

martedì 10 luglio 2007

Spigole all'acquapazza

La versione originale di questa ricetta viene attribuita ai pescatori dell'isola di Ponza, ma poi è stata resa famosa dall'estro culinario campano. E' una ricetta molto semplice e per questo è importante che il pesce sia freschissimo.

Costo: circa 20 euro
Tempo di preparazione: 40 minuti

INGREDIENTI (per 4 persone):

- 2 spigole da 500 gr l'una



- 1 litro d'acqua
- 500 gr pomodori San Marzano e pomodorini


- origano
- 2 spicchi d'aglio
- peperoncino
- sale q.b.

PREPARAZIONE:

In un grosso tegame (che poi dovrà contenere le 2 spigole) sistemare tutti gli ingredienti tranne il pesce.

Mettere sul fuoco e portare a ebollizione; far bollire per 15-20 minuti. Si può coprire la teglia con della carta stagnola per far sì che il punto di ebollizione venga raggiunto in tempi più brevi ed evitare quindi che l'acqua si prosciughi. A questo punto aggiungere le spigole e proseguire la cottura per un altro quarto d'ora.


Una volta cotto, togliere il pesce, farlo a filetti e ricoprirlo con l'acqua di cottura ancora bollente e qualche pomodoro. Chi preferisce può aggiungere un filo d'olio d'oliva.
Il piatto va OBBLIGATORIAMENTE accompagnato con delle fettine di pane abbrustolite.

Ecco qua:


Ovviamente in tavola non può mancare un buon vino bianco, magari campano, ad esempio un Greco di Tufo.

Spaghetti con le telline

Oltre a scrivere questa ricetta ad uso della Cò e Raoul, che così non dovranno più telefonarci per farsi spiegare la ricetta ogni volta che comprano le telline :P la inseriamo perchè è davvero SFIZIOSA! Ebbene sì, le telline non piacciono solo a quelli dell'Isola dei Famosi, ma anche a noi!

Non la prepariamo spesso, anche perchè le telline non si trovano sempre e ovunque, ma ogni tanto, quando le troviamo, ci regaliamo una serata in allegria grazie a questo piatto (come abbiamo fatto sabato!). L'unico inconveniente è che LittleDrag finisce di mangiarle circa 2 ore prima di me, e quindi poi deve armarsi di pazienza e aspettarmi per completare la cena... eh sì, è un mio difetto, a mangiare sono un po' lenta... e le telline sono piccole piccole (e ovviamente in ogni piatto ne finisce una dose esagerata!!!)

Passo la parola allo CHEF!

Costo: 12 euro
Tempo di preparazione: 15 minuti

INGREDIENTI (per 4 persone):

1 kg di telline
3 spicchi d'aglio
350 gr di spaghetti
peperoncino (oppure pepe nero macinato al momento)
prezzemolo
6 cucchiai d'olio e.v.o.

PREPARAZIONE:

Per prima cosa conviene lasciar spurgare le telline in una ciotola con dell'acqua e un cucchiaio di sale grosso per un paio d'ore, questo per evitare di ritrovarvi la sabbia fra i denti (fastidiosissima!!!).


In una padella piuttosto grande scaldate l'olio con l'aglio vestito e schiacciato. Aggiungete le telline tolte dalla ciotola e sciacquate, e fatele cuocere per 3-4 minuti, in modo che si aprano.


Nel frattempo cuocere la pasta (meglio usare spaghetti grossi, che abbiano una cottura di circa 10-12 minuti). A tre quarti della cottura trasferire gli spaghetti nella padella con le telline utilizzando un forchettone, in modo che mantengano un po' dell'acqua di cottura e che non siano troppo asciutti.
A questo punto aggiungete il prezzemolo tritato fine fine e, per chi gradisce, una bella macinata di pepe fresco.
Completate la cottura facendoli saltare in padella per qualche minuto.
Praparate i piatti disponendo prima gli spaghetti e poi le telline e il sughetto formatosi in padella.
Ecco il risultato:


E alla fine arriva il bello: aprire e succhiare una ad una le telline rimaste nel piatto.
Buon appetito e buon divertimento!

martedì 3 luglio 2007

Dolcetti al cocco di Fede


Sabato sono andata in gita a Genova a trovare l'Emilia e i suoi pargoli, e durante il viaggio l'amica Fede mi ha spiegato questa ricetta:

INGREDIENTI (per un vassoio di dolcetti):

2 uova;
200 g di farina di cocco (+ 50 g circa da usare come guarnizione);
200 g Savoiardi;
200 g zucchero;
4 cucchiai caffè amaro;
200 g di burro (temperatura ambiente)

PREPARAZIONE:

Sbriciolare i Savoiardi (io li metto nel robot da cucina) e metterli in un recipiente.
Sbattere burro + uova + zucchero e aggiungere il composto ottenuto ai Savoiardi, mischiando il tutto.
Aggiungere la farina di cocco e il caffè. Continuare a mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo.
Con le mani, formare delle piccole palline e guarnirle con la farina di cocco che abbiamo tenuto da parte.
Disporre le palline su un vassoio e lasciare riposare in frigo per almeno un paio d’ore.

Commento di Fede: A me piacciono un casino e di solito piacciono a tutti... poi, per gli svogliati come me, sono veloci da preparare... [ops, questo non dovevo scriverlo? :P]

Nota. Ormai ho fatto e rifatto questi dolcetti più volte, e io modifico leggermente gli ingredienti:
uso 150 g di farina di cocco (+ un po' per guarnire) e una tazzina PIENA di caffè amaro. Il burro deve essere ammorbidito. Gli altri ingredienti rimangono uguali.
In questo modo le palline sanno un po' più di caffè e un pochino meno di cocco, e io le preferisco!

Nota2 =) Ho provato anche la variante con la nutella e le noccioline, ma secondo me (e anche secondo gli assaggiatori) quelle al cocco restano le migliori!


domenica 1 luglio 2007

Sartù di riso



Anche questa ricetta proviene da MammaDrag, dobbiamo ancora perfezionarla ma possiamo assicurarvi che è un piatto buonissimo!
Ecco quindi la nostra versione del Sartù di riso.

Costo: circa 15,00 euro

Tempo di preparazione: 1h
+ la cottura in forno







INGREDIENTI (per circa 6 persone):

- 500 gr. di riso
- 1,5 l di brodo di pollo
- 4 uova
- 300 gr. circa di funghi porcini
- 1 treccia da 400gr (o un quantitativo di mozzarella corrispondente) tagliata a pezzi
- 300 ml di salsa di pomodoro
- parmigiano grattuggiato
- 200 gr. di fegatini di pollo

PREPARAZIONE:

Preparare il risotto semplice (lasciandolo un po' al dente) e farlo raffreddare.

Friggere i funghi porcini con aglio e, per chi preferisce, con del peperoncino.
In un'altra casseruola preparare un soffritto con i fegatini di pollo.
Nel frattempo preparare tre uova sode.
Tagliuzzare la treccia e le uova sode e mescolare con il risotto insieme ai funghi porcini, i fegatini e del parmiggiano grattugiato.

Sbattere un uovo intero e aggiungerlo alla passata di pomodoro e stenderne uno strato in una teglia. Questo permetterà il formarsi di una piacevole crosticina.
Versare il riso e ricoprirlo con il resto della salsa. Spolverare con del parmigiano e infornare a 180-200° fino a quando non si è formata la crosta (15-20 minuti).

Ovviamente può essere considerato piatto unico! Consigliamo una bella passeggiata per smaltirlo... :)

ps Viste le difficoltà a reperire dei buoni fegatini di pollo delle volte li eliminiamo dalla ricetta... vi assicuro però che è buona lo stesso :)

martedì 26 giugno 2007

LittleDrag's Birthday

Indovinate un po' dove siamo andati per il weekend?


Eh sì, nella mia città del cuore, nella mia Dublino. E' stata la mia "settima" volta in Dublin City, ed è stata sicuramente una delle più belle, dato che, finalmente, sono riuscita a trascinarci anche LittleDrag!

LittleDrag ha provato la famosa Irish Breakfast (bacon, ovetto fritto, salsicce e black and white pudding [il primo una specie di sanguinaccio a base di strutto e il secondo una specie di salsiccia a base di avena e strutto]), mentre io ho mangiato chili e chili di Brown Bread, che adoro! Ne ho portato a casa un po', ma purtroppo finirà presto... comunque ho la ricetta, e presto la proveremo.
Abbiamo mangiato pesce a Howth, dove abbiamo visto anche le foche:


LittleDrag ha assaggiato il famoso Beef & Guinness Stew (stufato di manzo cotto nella Guinness), le Spicy Chicken Wings "in a basket" (alette di pollo speziate servite in un cestello di legno) di cui gli avevo tanto parlato (nel caso in cui le voleste provare dovete assolutamente andare in un ristorantino che si chiama Elephant and Castle, in Temple Bar), il Fish and Chips di Bischoff e ovviamente TANTA TANTA GUINNESS!!!

A presto mia (ora anche un po' nostra) Isola di Smeraldo...

giovedì 14 giugno 2007

Gazpacho

Dato che l'estate è alle porte, questa ricetta può essere un'alternativa originale per un pranzo veloce. La ricetta viene dalla solita Maria José, la mia consulente di cucina andalusa (sua è anche la ricetta della nostra famosa paella) e di solito la prepariamo come antipasto, quando invitiamo gli amici per la paella.

INGREDIENTI:

pomodori maturi, io di solito ne conto uno a testa (l'ideale sarebbe sbucciarli e privarli dei semini)
Per le dosi degli altri ingredienti vado un po' a occhio, comunque quando lo preparo per 4-5 persone circa aggiungo:
mezzo peperone verde (privato dei semini e dei filamenti bianchi)
1 spicchio d'aglio
1/4 di una cipolla grande
1 pepino... ops, 1 cetriolo

Mettere tutto nel mixer e poi aggiungere olio (3 cucchiai circa) e sale. Andrebbe aggiunto anche l'aceto (uno o due cucchiai), ma io di solito non lo metto.

Prima di servirlo deve assolutamente stare qualche ora in frigorifero dato che va consumato rigorosamente freddo. Alcuni lo servono con del ghiaccio.
Va accompagnato con dei crostini, o con il nostro buonissimo pane :)

Gattò di patate

Questa è una ricetta presente da molto tempo sulle nostre tavole, da prima che dividessimo la tavola. Io adoro le patate, non per niente la mia seconda patria è l'Irlanda! Certo che delle patate grandi (e buone) come quelle che cucinavo in Irlanda... non le ho più trovate, anche se devo dire che le patate dell'orto di MammaDrag sono superlative, e ora che siamo abituati a quelle, le patate del supermercato ci sembrano proprio tristi.
So che questo è un piatto tipico della tradizione napoletana, ma in realtà non so da dove arriva la ricetta che ho sempre seguito. Sicuramente si è evoluta nel tempo, e comunque mi sembra abbastanza simile a quella che segue LittleDrag, che a differenza di me è originario del luogo :)

Io davvero pensavo che gattò si scrivesse gateau, alla francese, finchè non molto tempo fa è nata una discussione al lavoro in cui sono stati coinvolti tutti (la collega di Foggia, la collega esperta della lingua francese, la barista napoletana) e alla fine abbiamo scoperto che:

gattò : s. m. inv. TS gastr., tortino cotto al forno a base di patate, uova, formaggio, ecc., tipico della cucina napoletana [De Mauro il dizionario della lingua italiana]

E allora, che gattò sia.

INGREDIENTI (per 4 persone circa):

800 gr patate a pasta gialla
100 gr prosciutto cotto
150 gr mozzarella
80 gr provola
2 uova
100 gr burro
50 gr parmigiano
pangrattato
1 ciuffo di prezzemolo tritato
sale
pepe

Lessare le patate e, una volta pronte, sbucciarle e passarle nello schiacciapatate. Versare il passato in un tegame, mettere sul fuoco e aggiungere metà del burro. Mescolare con un cucchiaio di legno, e unire il prosciutto a dadini, il parmigiano, le uova e il prezzemolo. Amalgamare bene il tutto, salare e pepare.
Ungere la teglia con un po' di burro e spolverizzarla con del pangrattato. Versare nella teglia metà del composto di patate, distribuire la provola e la mozzarella tagliate a fettine, e coprire con il resto del composto. Spolverizzare ancora con il pangrattato e qualche fiocchetto di burro.

Infornare a 180° per 40 minuti circa, finchè la superficie sarà ben dorata.

giovedì 7 giugno 2007

Pasta fredda

Ora che è estate inizia il periodo delle PASTE FREDDE! Ultimamente ne ho scoperte un paio un po' diverse dalle solite, o meglio, dalla solita, dato che la mia pasta fredda per antonomasia è composta da: pomodorini, mozzarella e origano.

La prima è con: uova di lompo, tonno e uova sode. Questa l'ho rubata alla mamma della mia collega Claudia, che gliela prepara sempre da portare in ufficio come "schiscetta". Per 250g di pasta io uso mezzo vasetto di uova di lompo rosse e mezzo di uova nere, 2 scatolette di tonno e 3 uova sode. Ovviamente le dosi sono soggettive.

La seconda invece l'ho rubata al nostro baretto preferito per la pausa pranzo: jocca, pomodorini e wurstel. Per 250g di pasta ho usato 1 confezione di jocca, 2 wurstel e una decina di pomodorini. Davvero buona.

Sicuramente l'estate porterà con sè nuove "creazioni".... nel frattempo, qualcuno ha dei suggerimenti???

lunedì 21 maggio 2007

Torta Ricordo

Questa è una torta che preparo piuttosto spesso, la ricetta proviene dalla mamma della Laura e ad essere sincera mi ricorda moltissimo i vecchi tempi, quando la mangiavamo tutti insieme, magari durante qualche festicciola improvvisata. Una vita fa.
La torta è buonissima, e in più occasioni mi ha fatto fare davvero un figurone!

INGREDIENTI:

Per la base:
300 gr biscotti secchi (tipo Oro Saiwa)
100 gr zucchero
1 uovo
150 gr burro

Per la crema:
250 gr ricotta
1 uovo
zucchero a piacere

Guarnizione:
marmellata o una barretta di cioccolata

Spezzettare i biscotti in tanti piccoli pezzi e amalgamarli con il burro fuso, l'uovo e lo zucchero. Stendere la base in una teglia, prestando attenzione e non lasciare dei buchi nell'impasto.

Preparare la crema unendo ricotta, uovo e zucchero a piacere, a seconda del proprio gusto personale (magari mettetene con un cucchiaio e poi assaggiate).
Spalmare la crema sulla base e infornare a 200° per 20 minuti circa, finchè la crema non inizia a colorarsi un po'.

Lasciar raffreddare la torta e poi ricoprire con:
- una marmellata dolce (io di solito uso quella di lamponi, buona anche quella di fichi) oppure
- del cioccolato grattuggiato.

Sono buone entrambe le versioni, quella con la marmellata (che io preferisco) è più dolce, mentre quella con il cioccolato è più delicata.

VERSIONE CON LA MARMELLATA



VERSIONE CON IL CIOCCOLATO GRATTUGGIATO

domenica 20 maggio 2007

Tortino di sarde

Questo è un piatto gustoso e incredibilmente economico (3-4 euro circa!) e poi il pesce azzurro fa bene alla salute!

INGREDIENTI (tortino x 4 persone circa):

1/2 kg di sarde
succo di 1-2 limoni
prezzemolo
pan grattato
aglio
sale
2 patate (x la versione con patate)

Deliscare le sarde e togliere le teste, lasciando solo il filetto. Cercare di lasciarle il meno possibile sotto l'acqua!
Prendere una padella, versare un goccio d'olio e alternare uno strato di sarde con uno di prezzemolo, aglio tritato, un pizzico di sale, succo di limone e pan grattato. L'ultimo strato dev'essere con il pan grattato. Coprire con un coperchio e lasciar cuocere per circa 15 minuti a fuoco basso.

C'è un'altra versione, che è quella che cucino più spesso, con le patate.
Tagliare le patate a fettine sottili e sbollentarle in acqua per un paio di minuti. Seguire lo stesso procedimento sopra ma utilizzare una teglia invece della padella e aggiungere uno strato di patate fra quello di sarde e quello con il pan grattato.
Infornare per 10 minuti a 170°

Polipetti affogati

Questa è una ricetta che preparo spesso, di solito il sabato sera per far colpo su Tolletta :)
E' molto semplice ma davvero saporita.

INGREDIENTI (x 2 persone):

4 polipetti da circa 150 grammi l'uno
olio
olive nere
prezzemolo
sale
uno spicchio di aglio
peperoncino

Pulire i polipetti e metterli interi in una pentola con un goccio d'olio, un pizzico di sale, olive nere, prezzemolo, mezzo peperoncino e lo spiglio di aglio intero.


Mettere il coperchio sulla pentola e lasciar cuocere a fuoco basso per 40-50 minuti (potete controllare la cottura utilizzando una forchetta; se entra facilmente nel polipetto.... è cotto).
I polipetti cuoceranno nell'acqua che loro stessi rilasceranno (e in cui... affogheranno!).
Buon appetito!




Tiramisù

Questa è una ricetta classica, che preparo da una vita, forse dai tempi del Liceo, quando me l'ha passata la Regina del Tiramisù, la Barbarina (mamma della nostra babymascotte Anita). Anzi, se la neomammina trova un momento libero fra un pannolino e un biberon, mi faccio mandare la ricetta del Tiramisù alla Nutella e la pubblico per chi vuole DAVVERO esagerare...... vero Mely???
Ovviamente ci sono mille versioni per preparare il tiramisù, ma a noi piace questa :)


INGREDIENTI:
1 pacco di pavesini (ebbene sì, noi siamo per la versione con i pavesini, niente savoiardi)
4 uova
80 gr zucchero
500 gr mascarpone
una tazzona di caffè freddo
cacao amaro in polvere

Preparare la crema unendo i 4 tuorli, lo zucchero, il mascarpone e i 4 albumi montati a neve. Amalgamare bene tutti gli ingredienti fino a ottenere questa crema strepitosa. Per verificare che sia buona intingere il dito e assaggiare, alzando gli occhi al cielo per vivere intensamente il momento, senza pensare alle calorie che si stanno per assumere!
In una pirofila rettangolare alternare uno strato di pavesini imbevuti di caffè (attenzione: non intingerli nel caffè troppo a lungo altrimenti si spappolano!) e uno di crema. Una volta formato l'ultimo strato di crema, spolverare con il cacao amaro.
Ricoprire la pirofila con della pellicola trasparente e mettere in frigorifero per almeno 2 ore. A noi non dura mai più di un giorno :(

mercoledì 16 maggio 2007

Carbonara di Zucchine

Ecco una ricettina che abbiamo testato ultimamente, ma che ci ha subito conquistato!

INGREDIENTI:

spaghetti
1 zucchina a testa
uova (1 ogni 2 persone)
parmigiano (per 2 persone 1 cucchiaio abbondante)
pecorino (stessa quantità del parmigiano)
olio
sale
pepe

Lavate e pulite le zucchine, quindi tagliatele a fettine tonde sottili. Coprite d'olio il fondo di una padella e quando è caldo versate parte delle zucchine, facendo in modo che le fettine non si sovrappongano. Friggerle per pochi minuti da entrambi i lati, toglierle e versare le altre zucchine, finchè non le avrete fritte tutte. In una ciotola sbattete le uova con il parmigiano, il pecorino, sale e pepe. Cuocete gli spaghetti al dente e metteteli in una padella con le zucchine, fate cuocere a fiamma moderata per un paio di minuti quindi unite le uova sbattute. Aggiungete un filo d'olio e versate nei piatti. Date un'ultima spolverata di parmigiano e.... buon appetito!

Altri primi piatti con le zucchine: io ADORO le zucchine e quindi le cucino spesso, soprattutto con i primi. Di solito le cuocio in padella tagliate a cubetti con un soffritto di olio e scalogno, sale e prezzemolo. Partendo da questa base, a seconda dell'umore, e di cosa c'è in frigorifero.... ci possiamo mangiare:

- Pasta zucchine e pomodorini (tagliare i pomodorini in 4 spicchi e, quando le zucchine sono quasi pronte, farli cuocere nella stessa padella per qualche minuto. Condire la pasta.)
- Pasta zucchine e gamberetti. Questa si cucina meno perchè LittleDrag ODIA i gamberetti! Comunque al posto dei pomodorini, quando le zucchine sono quasi pronte, aggiungere i gamberetti.
- Pasta zucchine e ricotta. Io di solito la servo così: metto nel piatto un cucchiaione di ricotta, sopra la pasta e sopra le zucchine. Poi aggiungo un filo d'olio.
- Riso alle zucchine. Qui ogni volta vario gli ingredienti, a seconda di quello che c'è :) Meglio usare una varietà di riso basmati, così anche se ci sono vari ingredienti il piatto risulta più leggero! Si possono aggiungere tonno, uova sode, cubetti di formaggio.... In questo caso non usate il prezzemolo, ma magari aggiungete al riso un po' di timo.

martedì 15 maggio 2007

Torta Rustica

Questa ricetta mi è stata recapitata da poco, è giunta da MammaDrag via LittleDrag, al ritorno dal suo ultimo viaggio al paesello.
E' una torta semplicissima, ma è buonissima, profumatissima e rimane soffice per giorni.

INGREDIENTI:

150 gr farina
150 gr fecola
50 gr liquore Strega
1 bustina di lievito
succo di mezzo limone
qualche scorzetta d'arancia
4 uova
150 gr burro
150 gr zucchero
vaniglia
un pizzico di sale

Cottura: 35-40 minuti a 170°

Amalgamare il burro (morbido) e lo zucchero fino a ottenere una crema. Aggiungere le uova, farina e fecola poco alla volta, continuando a mescolare. Unire tutti gli altri ingredienti fino a ottenere un impasto piuttosto liquido e omogeneo.

MammaDrag la mette nello stampo per la ciambella, io ho provato a metterla nello stampo per il plumcake e con l'impasto rimasto ho preparato 6 muffin! Quindi... a voi la scelta!

Una volta fredda, potete spolverare la torta con dello zucchero a velo. A colazione, nel latte, è UNA FAVOLA!!! Altro che brioscine e merendine :P


INGREDIENTS: 150g flour – 150g potato starch - 150g sugar - 4 eggs – 150g butter - ½ lemon juice – some orange rind – vanilla – a pinch of salt – 50g Strega liqueur - 1 teaspoon baking soda. Cream butter with sugar. Add eggs, flour, potato starch and then all the other ingredients. Stir just until the ingredients are blended into a smooth batter. Put the mixture in a cake or a muffin tin. Heat oven to 170° C and bake approx. 35-40 minutes. It’s delicious for breakfast!

giovedì 19 aprile 2007

Zuppa di zucca

Ecco un'altra ricetta della nonna. E' una ricetta semplice, ma quest'inverno l'abbiamo preparata spesso e la zucca è diventata una presenza costante nel nostro superfrigo!

INGREDIENTI (per 2/3 persone):

5/6 pezzettoni di zucca (quanto sono precisa... però l'ho già detto, per le ricette della nonna è vietatissimo usare la bilancia!)
una patata
sedano
pasta corta
timo per i palati più delicati (come il mio) - peperoncino per quelli più piccanti (come quello di LittleDrag)

Far bollire la zucca, una patata e del sedano in acqua salata. Togliere le verdure, metterle in un piatto e schiacciarle con la forchetta, in modo da ottenere una polpa. Rimettere la polpa nell'acqua e portare a ebollizione. Buttare la pasta (circa 50 grammi a testa) e cuocerla secondo i tempi indicati. Versare nei piatti, aggiungere una goccia d'olio e un pizzico di timo, o una spolverata di peperoncino (che come direbbe LittleDrag, fa bene al cuore!).

lunedì 16 aprile 2007

Cheesecake al limone "all'Adriana"

Ed ecco la prima ricetta della categoria "amici buongustai". Incredibile, la prima ad aver aderito all'iniziativa è l'Adri, che ieri era a Londra, l'altro ieri in Sudafrica, e oggi in quel di Bergamo a scrivere ricette per il nostro blog! Grazie!

La sua ricetta è la Cheesecake al Limone, che a quanto pare ha imparato ad apprezzare in terra inglese. Io inizio a postarla, poi ovviamente verremo invitati a casa sua per l'assaggio, vero?


INGREDIENTI per una torta piccola:

250 gr ricotta, 250 formaggio filadelfia, 90 gr zucchero, 2 uova, 250 gr biscotti digestivi (io ho usato i Turco della Galbusera, perfetti!), 150 gr burro, il succo di un limone.

nota prima di iniziare: l'ideale sarebbe avere una di quelle teglie in cui la base si può staccare, altrimenti usare la carta da forno come "fodera", altrimenti rischiate di non riuscire più a togliere la torta!

per la base: tritare i biscotti nel mixer (o con il mattarello). Non devono essere però completamente sbriciolati, ma piuttosto a pezzettini piccoli. Amalgamare il burro ai biscotti e versare sul fondo della teglia, appiattendo il tutto con un cucchiaio. La base non dovrebbe essere molto alta (anche meno di 1 cm). Mettere in frigo per mezz'ora.

per la crema: sbattere leggermente le uova (albume e tuorlo), aggiungere ricotta, filadelfia, zucchero, il succo di limone, e sbattere con la frusta finchè la crema non assume una consistenza uniforme.
Versare la crema sulla base e infornare in forno preriscaldato a circa 180 gradi per almeno 45 minuti. La torta è pronta quando la superficie assume un color giallo dorato.

Gli esperti della cheescake dicono che per la prima mezz'ora il forno non va mai aperto, altrimenti la torta si crepa. Io il forno non l'ho aperto, ma le crepe si sono formate lo stesso. Allora, per migliorarne l'aspetto, ho montato qualche albume (4) con un cucchiaio di zucchero, ho tolto la torta dal forno dopo circa 30 min, e ho terminato la cottura (altri 15/20 min) con quest'aggiunta (una specie di meringa), che dà anche più volume alla torta, che non lievitando, rischia di rimanere un pò bassa. Gli albumi non vanno spalmati in modo uniforme, io li ho distribuiti sulla torta a cucchiaiate, un pò selvaggiamente (ho riportato le parole testuali :P).

variante: raddoppiate le dosi della crema per una torta più alta e sostanziosa.

come si serve: fredda di frigorifero. E' deliziosa anche con le fragole o i frutti di bosco. In questo caso evitate la meringa, e una volta tolta la torta dal forno e fatta raffreddare, versate sulla superficie dello sciroppo di fragole o frutti di bosco + frutta fresca. Il top del top? Uno spruzzo di panna montata!

Alla faccia della dieta (aggiungo io!)

Brava Adri!

sabato 14 aprile 2007

Pasta e ceci

Della pasta e ceci se ne è parlato in ogni salsa e ognuno ha il suo modo di farla. I romani, forse, sono quelli che la apprezzano di più (infatti alcune ricette vanno sotto il nome di "Pasta e ceci alla romana").
Da una di queste ricette ho tratto ispirazione e l'ho combinata con le mie tradizioni locali ("Lagane e ceci".. ovviamente italianizzando il dialetto).
Le "lagane" sono una sorta di fettuccine molto larghe e abbastanza alte e vanno fatte a mano (se no che tradizione è!).
Per darvi un'idea vi posto questa immagine (in realtà è un po' più sottile)
Per la pasta fatta in casa ci stiamo attrezzando e quindi non vi dirò come si fanno, almeno fino a quando non avremo imparato :)
Per questa ricetta abbiamo invece utilizzato della pasta corta (mista), delle reginelle spezzate (vedi foto), gli spaghetti spezzati e un'altra volta i "Pici" toscani.
Ma veniamo a noi....

Tempo di preparazione: 45 min
Costo indicativo: max 10 euro

Ingredienti (4 persone):
350 gr di pasta
250/300 gr di ceci (secchi da mettere in acqua fredda per una notte)
150 gr di pancetta affumicata
200 gr di pomodori pelati
sale q.b.
peperoncino (abbondate... fa bene.. a differenza del pepe)
1 foglia di alloro
1 rametto di rosmarino
1 aglio

Preparazione:Per prima cosa prendiamo i ceci, lasciati a mollo per una notte in acqua fredda, e li facciamo bollire (mi raccomando non usare l'acqua per la bollitura molto fredda altrimenti il salto di temperatura elevato rispetto all'acqua dell'ammollo farà sì che non cuociano più).
Per essere sicuri che siano cotti assaggiamo, diciamo dopo una ventina di minuti, e li scoliamo abbastanza al dente; finiranno la cottura insieme alla pasta. Ricordatevi di farli bollire insieme al rametto di rosmarino e lo spicchio di aglio che dopo andremo ad eliminare.
In una casseruola facciamo abbrustolire leggermente la pancetta con il peperoncino e aggiungiamo i pomodori pelati e i ceci con un po' d'acqua (c'è chi a questo punto passa al setaccio una metà dei ceci e l'altra la lascia intera, io preferisco lasciarli tutti interi).
Correggiamo eventualmente di sale e portiamo all'ebollizione.
Siamo pronti per aggiungere la pasta e farla cuocere insieme ai ceci.
E' fondamentale fare in modo che il contenuto della pentola sia liquido abbastanza per permettere la cottura della pasta, che assorbirà parte dell'acqua, ma non troppo da lasciare il piatto finale acquoso.
Ammetto la prima volta di avere abbondato con l'acqua..... ma per questo occorre farci la mano.... io ho trovato la mia misura in circa due bicchieri scarsi di acqua da aggiungere prima di portare all'ebollizione i ceci e il pomodoro.
La prima volta abbiamo usato una pasta corta mista, la seconda le reginelle spezzate e la terza i pici, sempre spezzati. Mentre per le prime due tipologie la cottura indicata sulla confezione della pasta è stata sufficiente, aumentando magari di un paio di minuti, per i pici, che avevano il tempo di cottura sopra i 25 min, abbiamo sofferto un po' e sono stati necessari più di trenta minuti.
A cottura ultimata lasciamo riposare nel tegame la pasta per 2 o 3 minuti.
Una volta servita io aggiungo anche un filo di olio extra-vergine a crudo che ha sempre un suo perchè.

Buon appetito!!


mercoledì 11 aprile 2007

Cannelloni di MammaDrag

Ovviamente la prima volta che abbiamo assaggiato questo piatto è stato grazie a MammaDrag. Ancora mi ricordo che giorno era: il primo gennaio di due anni fa! Siamo rimasti folgorati.. buonissimi! Li abbiamo fatti e rifatti, e ogni volta ci sembrano più buoni. Li abbiamo fatti assaggiare praticamente a tutti.. agli amici, alla mia family, a quella di LittleDrag, e tutti hanno apprezzato (pare... :P)

Ecco la ricetta:

INGREDIENTI:

Per la pasta (per circa 10 crepes):
300 gr farina
1/2 litro d'acqua
4 uova
sale q.b.

Per il ripieno:
300 gr carne trita
300 gr mozzarella
300 gr ricotta
2 uova
sale q.b.
parmigiano
pomodori pelati
prezzemolo

Tempo di cottura: 20 minuti a 180°

Per fare le crepes
Unire tutti gli ingredienti e mescolare con una frusta fino a ottenere un composto liquido omogeneo. Prendendo come unità di misura una tazzina da caffè, versare l'impasto in un padellino antiaderente (piccolo) e cuocere 1-2 minuti per lato. Otterrete così una decina di crepes.


Ripieno
Preparare un soffritto con olio e cipolla e cuocere la carne trita. Una volta pronta, togliere dal fuoco e aggiungere 1 uovo, sale e prezzemolo.
In una ciotola amalgamare la ricotta con un uovo (anche 2) e un po' di parmigiano.
Tagliare la mozzarella a cubetti.

A questo punto possiamo riempire le crepes con, nell'ordine, la ricotta, la carne trita e la mozzarella e arrotolarle in modo che abbiamo la forma di cannelloni.
Preparare un sugo con i pelati, sale, olio, basilico.
Spargere un po' di sugo nella teglia, posizionare i cannelloni e ricoprire con il resto del sugo e del parmigiano.


Infornare a 180° per 20 minuti.

In genere contiamo un paio di cannelloni a testa, quindi le dosi indicate sono per 4/5 persone.

Sbrisolona

La Sbrisolona (o anche Sbrisolina, Sbrisulusa o Sbrisulada) è un dolce del Nord Italia che per esattezza trae le sue origini nel mantovano. È una torta fatta con farina gialla e bianca e zucchero in parti uguali. Per questo in passato detta anche "torta delle tre tazze". La ricetta risale a prima del '600 quando pare arrivò anche alla corte dei Gonzaga. Ciò che rende unica la Sbrisolona è la capacità di sbriciolarsi. In Veneto viene comunemente chiamata "rosegotta".
Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Sbrisolona"

La Torta Sbrisolosa è un dolce di antichissima tradizione, tipico della pianura lombarda e più precisamente della provincia di Cremona, che veniva preparato dalle massaie, fin dal 1500, per i giorni di festa. Viene prodotto nel rispetto della ricetta originaria con ingredienti genuini e naturali, che gli conferiscono un sapore caratteristico ed esclusivo.

Ma allora la Sbrisolona Sbrisolosa dov'è nata??? Va beh, io nel dubbio, da brava "cremonese", ho imparato a farla :)
La ricetta me l'ha data la mia amica Liz (la "reginetta dei dolci"), quindi la fonte è più che affidabile. Fra l'altro ho ricevuto l'approvazione e i complimenti pure dai nonni, due cremonesi DOC, e quindi....

INGREDIENTI:

2 hg farina gialla fioretto (quella per fare la polenta, tanto per intenderci)
2 hg farina bianca
2 hg burro
150 gr. zucchero
due uova
1 hg mandorle sgusciate
1 hg nocciole sgusciate

Cottura: 40/50 minuti a 180°

Lavorare la farina gialla col burro; aggiungere tutti gli altri ingredienti, poi metà delle mandorle e delle nocciole a pezzettoni. Mettere in una teglia larga, a cucchiaiate (l'impasto ottenuto infatti non sarà omogeneo, ma piuttosto "un insieme di grumi"), poi spargere un po' la pasta con il cucchiaio per evitare che rimangano degli spazi vuoti, ma senza lisciarla troppo. Mettere sopra le altre mandorle e nocciole, cuocere in forno a 180gradi per 40/50 minuti finchè la torta non assume un colore scuro.

Ovviamente la torta non va tagliata a fette (altrimenti si sbriciola) ma a pezzettoni, facendo pressione con la punta di un coltello, ad esempio. A me piace tantissimo calda, quindi la metto un secondo in microonde prima di servirla (ma proprio UN secondo, altrimenti diventa un mattone!)

BUON APPETITO!!!



INGREDIENTS: 2 hg maize flour - 2 hg white flour - 2 hg butter - 150 g sugar - 2 eggs - 1 hg shelled almonds (cut into pieces) - 1 hg shelled nuts (cut into pieces). Mix maize flour and butter together, then add all the other ingredients, half almonds and half nuts. Put the mixture with a spoon in a cake tin and level the top (but not too much!). Cover with the remaining almonds and nuts. Heat oven to 180° C and bake 40 to 50 minutes. Don’t cut the cake into slices but into irregular pieces! Help yourself!

Torta di Mele Speciale

Se LittleDrag non trova il tempo di pubblicare le sue ricettine, qua va a finire che monopolizzo il blog!
Scrivo la ricetta di una torta di mele buonissima, che mi ha insegnato la sorella di LittleDrag. E' davvero buonissima, è soffice e leggera, ed è senza burro! Una volta l'ho cotta nel forno a legna che LittleDrag ha nella sua casetta di Montella ed è venuta ancora più buona... che fame, ora mi tocca scendere a comprare una brioches!

INGREDIENTI:

150g zucchero
150g farina
5 uova
1 bustina di lievito
Mele dolci gialle non farinose (è un po' problematico stabilire il numero, dipende dalla grandezza delle mele. Diciamo 2/3 da tagliare a cubetti e unire all'impasto e 1/2 da tagliare a fettine che andranno a formare uno strato sopra l'impasto)

Cottura: 45 minuti a 170°

Sbattere bene i 5 tuorli con lo zucchero e poi aggiungere la farina. Tagliare le mele a cubetti, io per regolarmi sulla quantità metto i cubetti di mela in una fondina finchè il piatto è colmo (ma proprio colmo!)
Montare a neve gli albumi. Unire all'impasto le mele a cubetti, il lievito e poi gli albumi montati a neve. Una volta aggiunti gli albumi, non mescolare troppo, solo un po' muovendo il cucchiaio dal basso verso l'alto.
Mettere l'impasto ottenuto (che deve avere un aspetto omogeneo) in una teglia con della carta da forno e ricoprirlo con uno strato di mele tagliate a fettine sottili.
A questo punto infornare e, quando la torta sarà cotta e si sarà raffreddata, spolverare con un po' di zucchero a velo (facoltativo).

La torta è buonissima sia calda che fredda. Se la servite calda potete accostarci della panna montata o del gelato alla crema.

Solitamente lo sbaglio che si può fare con questa torta è che risulti troppo "umida" (a causa del liquido rilasciato dalle mele). L'unico modo per evitare questo problema credo sia non esagerare con le mele e fare in modo che la torta sia ben cotta.


INGREDIENTS: 150g sugar - 150g flour - 5 eggs - 1 teaspoon baking soda - approx. 5 medium, peeled tart apples. Beat yolks with sugar, add flour, baking soda and 2/3 chopped apples. Then beat the egg whites until stiff and add them to the mixture. Stir just until the ingredients are blended into a relatively smooth batter. Put the mixture in a cake tin and cover with 1/2 sliced apples. Heat oven to 170° C and bake approx. 45 minutes. Serve warm with whipped cream or ice cream.

martedì 10 aprile 2007

Minestra di riso e porri

Dato che la mia collega Sara mi ha appena detto che a casa ha una quantità smisurata di porri che deve smaltire in qualche modo, e mi ha chiesto la ricetta della minestra con riso e porri, ho deciso di pubblicarla così l'avrà sempre a disposizione!

Ultimamente sono andata a trovare i nonnini a Cremona e la nonna mi ha rifilato un sacchetto colmo di porri dell'orto del nonno. Ora, a me piacciono i porri, però sinceramente non sapevo proprio come smaltire tutti quei porri in tempi brevi, e così la nonna mi ha detto che lei cucina spesso questa gustosa minestra che andrò a spiegarvi.
E' semplice semplice, ma buona buona!

Come tutte le ricette della nonna (penso che ne pubblicherò parecchie :D) le dosi saranno un po' approssimative perchè di usare la bilancia non se ne parla neanche... e le spiegazioni in genere sono così: Metti un po' d'acqua, aggiungi un po' di riso, qualche cucchiaio di pomodoro... Nonna ma quanta acqua? Quanto riso? Quanti cucchiai? Ma non c'è niente da fare.... non se ne viene a capo...

Comunque, farò del mio meglio lo stesso!
INGREDIENTI:

Brodo vegetale
una patata
una carota
porri (se sono piccoli direi un porro a testa)
riso (un pugnetto x persona)
passata di pomodoro o pelati (la nonna usa la passata, io i pelati. Questo perchè con i pomodori dell'orto i nonni preparano la passata, mentre la mamma di LittleDrag i pelati :P)
se volete, mezzo dado
timo

Lavate e pelate la carota e la patata, tagliatele a pezzetti (piccoli). Lavate i porri e tagliateli a fettine piuttosto sottili. Mettete tutto in pentola con dell'acqua, ed eventualmente mezzo dado. Quando l'acqua bolle, aggiungere 2-3 cucchiai grandi colmi di pomodoro e il riso, e salare un po' (poco).
Mescolare ogni tanto e quando il riso è quasi cotto, aggiungere un po' di timo (questa è un'idea mia ma ci sta che è una meraviglia... devo dirlo alla nonna!)
Una volta che avrete versato la minestra nei piatti, potete aggiungere un filo d'olio d'oliva e una spolverata di parmigiano.

Ecco il risultato:



Le dosi indicate sono per 2/3 persone, se siete di più mettete 2 patate, 2 carote ecc.

Buon appetito!!!

giovedì 5 aprile 2007

Scones


Ecco la prima ricetta "dolce". Credo che sarò l'unica a postare ricette di dolci perchè LittleDrag non li prepara, e in realtà neanche li mangia. Va beh se ci sono non è che disdegna, ma comunque sono la MIA specialità (sia la preparazione che il consumo :P)

La prima ricetta è per preparare gli SCONES, quelle fantastiche pastine che in Inghilterra, ad esempio, si accompagnano al tè. In genere si tagliano a metà e si farciscono con burro e marmellata. A me piacciono moltissimo, sia perchè mi ricordano quell'atmosfera anglosassone che amo tanto sia perchè sono davvero buoni!

INGREDIENTI:

350gr farina
1 bustina di lievito
40-50gr zucchero
75gr margarina
1 uovo
latte q.b.
1 pizzico di sale
75gr uva sultanina

La preparazione è molto semplice.
Tagliate la margarina a pezzetti e unitela a farina, lievito e sale. Lavorate l'impasto con le mani. Unite l'uovo e lo zucchero amalgamando tutto con un cucchiaio di legno. Aggiungete l'uva sultanina e latte a sufficienza fino ad ottenere un impasto compatto. Quando l'impasto diventa troppo duro lavoratelo con le mani.
Alla fine otterrete una palla di impasto omogenea. Infarinatevi le mani e il piano di lavoro e create delle palline un po' "schiacciate", che posizionerete ben distanziate su della carta da forno per poi infornarle a 250° per 10-12 minuti (fino a quando non saranno ben dorate).

Di solito io ne preparo metà "plain" (senza uvetta) e metà con l'uva sultanina. Sono fantastici da mangiare a colazione, o per merenda :)
La mia ricetta proviene dall'Irlanda; sicuramente ci sono mille varianti e in ogni casa vengono preparati in modo diverso, comunque questa è la mia versione! E spero vi piaccia!

Oss-Buss

Ed ecco la ricetta dell'Ossobuco alla Milanese (l'Oss Buss!). LittleDrag ha voluto imparare questa ricetta come parte del nostro scambio culinario-culturale.. dopo essermi cimentata con i cannelloni della sua mamma e le lasagne con le polpettine, è stato deciso che Lui doveva apprendere l'arte dell'Ossobuco. Io mi occupo del risotto, e lui del resto :D

Il risotto dev'essere il tipico Risotto alla Milanese con lo zafferano, ma per riuscire ad alzarvi dalle sedia dopo averlo gustato insieme all'ossobuco, dovreste prepararlo leggero leggero. Quindi se potete, fate a meno anche del parmigiano finale.

Di solito cuciniamo questo piatto nelle fredde domeniche invernali, quando non c'è molto altro da fare. L'unico svantaggio è che la preparazione richiede abbastanza tempo e quindi scordatevi di dormire fino a mezzogiorno, almeno per questa volta! :)

Passo la parola a LittleDrag.

Costo stimato: 15 euro
Tempo di preparazione: 2h

INGREDIENTI (per 4 persone):
- 4 ossobuchi di vitello (belli alti, diciamo che di circa 2,5cm vanno bene)
- mezza cipolla
- mezza carota (opzionale, ma noi la consigliamo)
- burro
- olio
- 1 litro di brodo vegetale
- sale e pepe (bianco è meglio)
- concentrato di pomodoro

Per la GREMOLADA:
- una scorza di limone (biologico)
- un mazzetto di prezzemolo fresco
- tre alici dissalate e diliscate

PREPARAZIONE:
In una padella bassa e larga (preferibilmente non in acciaio ma in rame o alluminio, anche se noi abbiamo provato anche quella in acciaio andando contro le regole sacre dell'oss-buss) mettere burro e olio (sottolineo la "e") abbondanti e lasciar sciogliere. Aggiungere la cipolla e la carota precedentemente tagliate fini fini.
Una volta rosolate togliere carota e cipolle dalla padella e metterle temporaneamente in un piattino da tenere a portata di mano.


Infarinare gli ossobuchi dopo aver inciso con un coltellino la pellicola che li circonda in 3/4 punti. Poi metterli in padella e farli rosolare da entrambi i lati.


Aggiungiamo un bicchiere di vino bianco e lasciamo evaporare a fiamma alta.
Subito dopo saliamo e pepiamo a seconda delle proprie preferenze, aggiungiamo circa 3cm di concentrato di pomodoro e uniamo alla carne la cipolla e la carota.


A questo punto abbassiamo la fiamma al minimo, copriamo e lasciamo cuocere per circa 1h e 30min (ricordatevi di girare di tanto in tanto gli ossobuchi con una spatola in legno per non farli attaccare al fondo della pentola).
Di tanto in tanto aggiungiamo un cucchiaio di brodo (pochissimo mi raccomando).
Mentre i nostri ossobuchi cuociono prepariamo la gremolada che aggiungeremo verso la fine della cottura: vanno tritati molto finemente la scorza di limone, il prezzemolo e le alici e mescolati in modo da formare un specie di salsina verde/gialla omogenea.


A tre minuti dalla fine della cottura aggiungere la gremolada, mezzo mestolo di brodo e terminare la cottura.


Nel frattempo Tolletta ha preparato un buonissimo risotto e lo ha messo in un piatto largo a cui abbiamo accostato l'ossobuco cospargendolo con la salsina che si sarà formata sul fondo della padella.


Siamo pronti per gustare questa prelibatezza, accompagnandola con un bel vino rosso corposo... ed io, essendo di parte, ho aperto una delle mie bottiglie di vino rosso autoprodotto (grazie mamma!) fatto con uve di aglianico (85%) e sangiovese e merlot per il resto, e devo dire che si accosta proprio bene!

Se tutto è andato come previsto l'effetto finale che dovreste ottenere è il seguente:

Il vostro umore e la vostra autostima hanno avuto una discreta impennata e vi siete ripromessi che prima o poi dovrete condividere, magari con un blog, la vostra passione con i vostri amici.